Abbigliamento da lavoro protettivo (DPI): le caratteristiche fondamentali

I pittogrammi per le certificazioni dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) sono simboli grafici utilizzati per indicare la conformità dei dispositivi alle norme di sicurezza europee. Esistono diversi tipi di pittogrammi per le certificazioni dei DPI, ognuno dei quali indica una specifica caratteristica di protezione a un potenziale rischio; i principali di questi sono quelli previsti dalla normativa ISO e dalla certificazione Europea CE.

I pittogrammi per le certificazioni dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) sono simboli grafici utilizzati per indicare la conformità dei dispositivi alle norme di sicurezza europee. Esistono diversi tipi di pittogrammi per le certificazioni dei DPI, ognuno dei quali indica una specifica caratteristica di protezione a un potenziale rischio; i principali di questi sono quelli previsti dalla normativa ISO e dalla certificazione Europea CE.

Facciamo chiarezza: cosa sono i DPI

I DPI, acronimo che sta per "Dispositivi di Protezione Individuale", sono strumenti utilizzati per proteggere gli operatori da rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. Sono progettati per ridurre o eliminare il rischio di lesioni o malattie causate da agenti esterni, quali il contatto imprevisto con sostanze chimiche, calore/scintille, radiazioni ecc.

I DPI includono una vasta gamma di dispositivi, tra cui caschi protettivi, occhiali di sicurezza, maschere antipolvere, guanti, scarpe di sicurezza, tute protettive, e chiaramente l’abbigliamento da lavoro. Si ricorda che la scelta del tipo di DPI dipende dalla natura del rischio presente sul luogo di lavoro e dal tipo di mansione che viene svolta. Questa tipologia specifica di abbigliamento è obbligatoria in molte industrie, come quella edile, meccanica, chimica, e farmaceutica, ma i DPI sono utilizzati anche in molte altre situazioni, come per esempio in ospedali, laboratori, e altre strutture sanitarie.

I dispositivi di protezione individuale possono essere classificati in tre categorie differenti, a seconda della parte del corpo che viene messa al riparo dal pericolo: protezione della testa, protezione degli occhi e del viso, e protezione delle mani e dei piedi. Se scelti accuratamente, possono prevenire l’insorgere di malattie e problemi tipicamente legati a specifiche professioni.

La normativa ISO e la certificazione CE

Data l’importanza che i dispositivi di protezione svolgono è opportuno tenere presente che questi devono rispettare i requisiti previsti dalla Legge, in particolare la normativa UNI EN ISO 13688:2013, la quale specifica i requisiti prestazionali generali per ergonomia, vestibilità, designazione delle taglie, compatibilità e marcatura degli indumenti di protezione e le informazioni che devono essere fornite dal fabbricante con l'indumento stesso. La norma è prevista per essere utilizzata unitamente ad altre norme contenenti i requisiti prestazionali specifici.

Inoltre è opportuno chiarire cosa prevede la normativa CE. Il marchio CE rappresenta la certificazione europea che garantisce che un Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) possieda tutti i requisiti indispensabili descritti nel Regolamento (CE) n. 765/2008 del parlamento Europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. I DPI che devono essere utilizzati per la protezione individuale devono essere dotati di marcatura CE, apposta sul prodotto dal suo fabbricante o da chi lo immette sul mercato europeo.
I DPI si dividono in tre categorie in base al rischio presente nel lavoro in cui viene utilizzato e ognuna ha delle specifiche da rispettare, come descritto nel REGOLAMENTO (UE) n. 425 del 9 marzo 2016 del Parlamento Europeo e del Consiglio sui dispositivi di protezione individuale.

Per i DPI appartenenti alla categoria I, è sufficiente una dichiarazione di conformità (autocertificazione) da parte del fornitore in cui attesta che gli esemplari di DPI da lui immessi nel mercato sono conformi alle disposizioni della direttiva. Il fabbricante deve marcare ogni singolo DPI con il marchio CE e deve redigere una dichiarazione di conformità UE, tenendola a disposizione alle autorità nazionali per dieci anni dalla data di emissione sul mercato del DPI.

Per quanto riguarda, invece, la categoria II e la categoria III è necessario eseguire un procedimento di valutazione articolato in due fasi. Una volta che il DPI è stato sottoposto al procedimento di valutazione e ha ottenuto l'attestato di certificazione CE, il fabbricante deve marcare ogni singolo DPI con il marchio CE e redigere una dichiarazione di conformità UE scritta per un modello di DPI. La dichiarazione di conformità deve essere tenuta a disposizione delle autorità nazionali per dieci anni dalla data di immissione sul mercato del DPI.

Per i DPI di categoria III, l'organismo notificato incaricato dell'audit svolge controlli periodici, almeno una volta l'anno e non necessariamente con precedente avviso, per verificare il buon funzionamento del sistema di qualità. L'organismo notificato deve quindi trasmettere al fabbricante una relazione sulla visita e, se sono state effettuate, anche una relazione sulle prove. In caso di esito negativo, il DPI deve essere eliminato, modificato o sostituito.

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