Cancro intestinale: i sintomi più comuni

Il cancro all’intestino è un male che non arriva da un giorno all’altro. I primi segni di questa malattia sono atipici e non è presente dolore, quindi i sintomi sono facilmente liquidabili con un disturbo generico di poca importanza. Vediamo quali sono i segni più comuni da tenere sotto controllo.

Anche se non sono presenti sintomi precoci che possono identificare questa tipologia di cancro, è bene porre molta attenzione a prevenire una tardiva scoperta. Il cancro intestinale, spesso è accompagnato da una serie di sintomi specifici, come ad esempio:

  • una riduzione delle prestazioni sessuali;
  • aumento della fatica;
  • schiarimento della pelle;
  • perdita di peso senza una motivazione;
  • possibile stato di leggere febbre;
  • sudorazione notturna insolitamente forte.

Tutti questi sintomi generali sono atipici, ma possono già essere i primi segni che è iniziato lo sviluppo di un cancro intestinale. Poiché sono segni “molto ambigui”, di solito non vengono valutati per quello che sono e il cancro intestinale ha tutto il tempo necessario per svilupparsi.

3 segnali di allarme per individuale il cancro all’intestino

I primi segni tangibili del cancro all’intestino, che quindi portano di solito ad allarmare anche il paziente più svogliato nel recarsi dal proprio medico curante sono:

  1. presenza di sangue nelle feci;
  2. cambiamenti nella consistenza delle feci. In particolare se i cambiamenti sono repentini e si ha un incremento dell’attività durante la giornata;
  3. dolori addominali ricorrenti e flatulenza, in particolare nel momento in cui ci si scarica delle feci.

Questi tre sintomi, in particolare se si presentano insieme, sono una prova “tangibile” della possibilità di avere il cancro all’intestino.

La presenza di sangue nelle feci non deve essere preso come segno distintivo del cancro all’intestino, poiché anche chi soffre di emorroidi vede spesso questo sintomo. I depositi di sangue non devono semplicemente essere ignorati o presi poco in considerazione; è bene eseguire un esame approfondito del proprio intestino e comprendere quale è la causa di questo sangue.

Se il cancro si trova nel retto, spesso causa una serie di dolorosi movimenti intestinali e depositi di sangue misto a muco nelle feci. Mentre se il tumore “restringe” il retto si ha una situazione che viene detta “di restrizione” dove si perde parte della possibilità di evacuare.

La prevenzione è di vitale importanza

L’obbiettivo della diagnosi precoce del cancro all’intestino è quello di individuare il cancro in una fase iniziale. Quando non si sono avuti ancora dei sintomi chiari e è possibile avere ottime possibilità di cura. Il cancro all’intestino è curabile al 100% se diagnosticato precocemente.

Questa tipologia di cancro si sviluppa lentamente. Sono necessari dai 5 ai 10 anni perché si trasformi da adenoma benigno in tumore maligno attraverso una serie di continue alterazioni genetiche.

Più del 90% dei tumori colorettali si sviluppano sulla base di un adenoma preesistente, che può essere individuato e rimosso con largo anticipo durante una colonscopia.

Con il sopraggiungere dei 50 anni, il rischio di sviluppare un cancro intestinale aumenta rapidamente. Per non incappare in sorprese poco piacevoli, è bene eseguire almeno una volta ogni due anni un esame della palpazione del retto e un esame approfondito delle feci.

Se è presente un precedente in famiglia, si possono correre dei rischi maggiori a causa di malattie infiammatorie croniche intestinali come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn. In questo caso, a seconda della patologia familiare, può essere consigliabile eseguire lo screening dell’intestino prima dei 50 anni.

Purtroppo lo screening per la diagnosi precoce del cancro colorettale è ancora troppo poco utilizzato. Solo il 34% delle donne e il 17% degli uomini prendono la decisione di eseguire un controllo all’intestino per la verifica della presenza o meno di un cancro intestinale.

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